Genio assoluto del calcio, Diego Armando Maradona ancora oggi è ricordato da tutti i tifosi del Napoli e del calcio in generale come uno dei massimi geni calcistici, se non in assoluto il miglior calciatore del mondo di tutti i tempi.
In questo post di Diretta Napoli, vi parleremo della vita e delle prodezze del calciatore argentino, soprattutto durante la sua permanenza sotto il Vesuvio.
Maradona: gli inizi all’Argentinos Juniors
Nato a Lanus in una famiglia molto povera della periferia argentina, Diego Armando Maradona inizia a giocare nell’Estrella Roja, ma, nel 1970 a 10 anni entra nelle giovanili dell’Argentinos Juniors, società di Buenos Aires.
Nel 1976, debutta da professionista nella prima squadra dell’Argentinos, poco più che quindicenne con le prime reti che giunsero nel novembre dello stesso anno, con una doppietta al San Lorenzo.
Curiosità altezza Maradona: Diego è alto 1,65
Due anni dopo, Diego Armando Maradona diviene capocannoniere del campionato argentino con 22 marcature. Per due anni consecutivi (1979 e 1980), Maradona vince il Pallone d’oro sudamericano e nel febbraio del 1980, segnando uno dei gol più belli della sua carriera nel match contro il Deportivo Pereira.
Maradona Boca Juniors
Il 22 febbraio del 1981, alla “Bombonera” il debutto di Diego Maradona con una doppietta rifilata al Talleres, match poi terminato per 4-1. Nel 1981, Diego conquista il campionato di Apertura con il Boca siglando 28 reti in 40 partite, spalancandogli le porte di uno dei club più importanti al mondo: il Barcellona. In generale Diego non scorda mai la sua esperienza al Boca, tanto da tornare a vestire i panni della squadra qualche anno più tardi. Diego è un tifoso del Boca fin da bambino.
I due anni del connubio Maradona-Barcellona
L’anno seguente, il Boca deve privarsi di Maradona, che era in prestito, ed il Barcellona si fa avanti, acquistandolo per dodici miliardi di lire. A fine stagione il Barcellona conclude quarto il campionato ma vince la Coppa del Re in finale con il Real Madrid e la Coppa de la Liga, sempre a discapito del Real Madrid, con Diego che sigla due reti, una all’andata ed una al ritorno.
Nella successiva stagione (1983/84), in Coppa delle Coppe contro il Magdeburgo, Maradona mette a segno una tripletta nel 5-1 finale. Durante un infortunio che lo tiene lontano dai campi (nella partita contro l’Athletic Bilbao), il Barcellona vince la Supercoppa spagnola nella doppia finale contro l’Atletico Bilbao, ma in campionato il Barcellona chiude alle spalle di Atletico Bilbao e Real Madrid, a -1.
Gli anni più belli di Maradona al Napoli
Al Barcellona Diego non sente la fiducia della società e dei tifosi, abituati a vedere campioni vestire la camiseta blaugrana. E il Napoli fiuta l’affare: dopo mesi di trattative, Juliano e Ferlaino (che era stuzzicato in verità dall’idea di portare a Napoli l’attaccante messicano Sanchez) piazzano il colpo finale: 13 miliardi di lire per strapparlo dal Barcellona e portarlo in azzurro!
Era il 5 luglio del 1984, quando alle 18.31, il pibe di Buenos Aires con i riccioli neri, appare dalla scaletta del sottopassaggio antistante la curva A, salutando: “Buonasera napoletani”.
Le prime due stagioni nel Napoli
Le prime due stagioni con gli azzurri sono una sorta di marcia di avvicinamento al primo e storico scudetto del Napoli, che arriverà nel 1987.
Nella prima stagione, campionato 1984-85, Diego gioca un totale di 36 partite mettendo a segno 17 gol tra campionato e coppa Italia.
Il primo gol di Maradona con la maglia del Napoli è in una gara di coppa: nel 4-1 all’Arezzo c’è anche il suo zampino con una splendida punizione.
L’esordio in campionato di Maradona con la maglia del Napoli avviene nella gara di Verona, che termina con la sconfitta degli azzurri contro i futuri campioni d’Italia. In quell’occasione Maradona inizia a capire cosa significa giocare a Napoli.
Il primo gol di Maradona in serie A arriva la settimana successiva, quando in casa arriva la Sampdoria.
In quell’occasione l’argentino segna su calcio di rigore e la gara termina con il risultato di 1-1.
Nella prima stagione di Maradona, il Napoli arriva ottavo in campionato, dopo essersi ritrovato addirittura nei bassifondi della classifica nella prima parte di stagione. Nel girone di ritorno, il cammino degli azzurri migliora e la squadra arriva nella parte sinistra della graduatoria.
Nella seconda stagione in serie A, campionato 1985-86, Maradona, grazie anche all’apporto di altri giocatori acquistati e di maggior spessore rispetto ai precedenti, migliora e di molto la sua posizione finale, arrivando terzo in campionato dietro le battistrada Juventus e Roma.
Per Diego 31 partite totali con 13 gol segnati tra campionato e coppa Italia. Alcune gare già quell’anno entreranno nella storia di Maradona e della società azzurra. Straordinaria la punizione di Diego contro la Juventus oppure il gol da centrocampo contro i campioni d’Italia del Verona.
Il Napoli è pronto a giocarsi lo scudetto. Nel frattempo Diego vince (quasi da solo) il Mondiale di Messico ’86.
Stagione 1986-87: il Napoli è campione d’Italia!
Nella stagione 1986/87 il Napoli si decreta finalmente Campione d’Italia per la prima volta nella sua storia, a tre punti sulla Juventus, con mister Bianchi in panchina e anche grazie alle dieci marcature in campionato di Diego.
Lo scudetto arriva matematicamente in casa contro la Fiorentina, gara che termina 1-1. Fondamentali in quella stagione la vittoria a Torino contro la Vecchia Signora e grandi prestazioni contro le big, che proiettano finalmente il Napoli in una dimensione più alta.
Nella stessa stagione, il Napoli vince anche la sua terza Coppa Italia nella doppia finale contro l’Atalanta, che decreta il Napoli come unica squadra a vincere tutte le partite della Coppa Italia e una delle poche a poter vantare a quei tempi l’accoppiata Scudetto-Coppa Italia.
Stagione 1987-88: nonostante Careca e Maradona, il Napoli è secondo
Nella stagione seguente, quella del 1987/88, il Napoli partecipa per la prima volta alla Coppa dei Campioni, dalla cui manifestazione esce prematuramente per mano del Real Madrid (0-2 e 1-1 al San Paolo).
In campionato, il Napoli si piazza secondo, a tre lunghezze dal Milan in un finale incredibile, che vede gli azzurri sconfitti in un’epica partita al San Paolo, terminata 2-3 per i rossoneri di Sacchi.
Nonostante questo, Diego diviene capocannoniere del torneo con 15 segnature (uno dei pochi e l’unico in quel momento nella storia del Napoli ad aver raggiunto il titolo di miglior cannoniere del campionato).
Stagione 1988-89: la Coppa UEFA va al Napoli!
Nella stagione 1988/89, nella doppia sfida di Coppa Uefa contro lo Stoccarda (and. 2-1 con rete di Maradona su rigore e 3-3 in Germania), il Napoli alza la Coppa, mentre in campionato giunge secondo, a -11 dall’Inter dei record.
In Coppa Italia, il Napoli cede alla Sampdoria in finale nella doppia sfida (1-0, 0-4).
1989-90: gli azzurri di nuovo campioni e l’inizio della fine della carriera di Diego al Napoli
Nella stagione 1989/90, il Napoli riconquista il titolo nazionale (+2 sul Milan) con un Maradona che inizialmente non voleva scendere in campo, tanto da scappare in Argentina. Ma alla fine torna e trascina con prestazioni incredibili il Napoli allo scudetto. Straordinaria ad esempio la prestazione offerta contro la Juventus al San Paolo, con uno dei gol su punizione più belli di Diego (dopo qualche anno da un’altra perla datata 1985-86).
1990-91: l’ultimo anno di Maradona al Napoli
La stagione 1990/91, il Napoli inizia bene conquistando la Supercoppa italiana ai danni della Juventus (5-1). In Coppa dei Campioni, il Napoli non va oltre il secondo turno, uscendo ai rigori per mano dello Spartak Mosca.
In campionato, il Napoli chiude solo al settimo posto e Maradona è fermato per doping.
Termina qui la carriera del Pibe de Oro al Napoli e in pratica i successi degli azzurri nella loro storia.
Gol Maradona Napoli: quanti gol ha segnato il Pibe de Oro in maglia azzurra?
I gol di Maradona col Napoli sono stati 115 in 259 partite nell’arco di sette stagioni con la maglia azzurra, collocandolo al momento come terzo nella classifica di tutti i tempi dei bomber del Napoli, superato nelle ultime due stagioni da Marek Hamsik e Dries Mertens.
Maradona al Siviglia e Newell’s Old Boys
Dopo un anno e mezzo dalla squalifica per doping, Maradona ritorna in Spagna, col Siviglia, dove segna 5 reti in 25 match. Dopo la breve esperienza col Siviglia, Maradona rientra in patria e firma con il Newell’s Old Boys.
Il 31 ottobre 1993, il giorno dopo il suo compleanno, Diego torna a giocare con la sua amata nazionale contro l’Australia (1-1), match valido per la qualificazione ai mondiali di Usa 1994.
Il 12 febbraio 1994, Maradona scioglie il contratto con il Newell’s.
Dopo qualche anno Diego riparte dal Boca Juniors, dove chiude la carriera di calciatore.
Maradona e la Nazionale argentina
Il 27 febbraio 1977, Menotti allenatore dell’Argentina, convoca Diego per un’amichevole contro l’Ungheria. Nonostante diventi capocannoniere del campionato argentino, Maradona non fa parte della Nazionale campione del Mondo nel 1978 (3-1 sui Paesi Bassi) a casa sua.
Nel 1982, Maradona viene convocato per i Mondiali in Spagna (vinti dall’Italia) e conclude la manifestazione con 5 presenze e 2 reti.
Ma 4 anni dopo, nel mondiale messicano, il 29 giugno 1986, Diego alza la Coppa del Mondo, dopo la finale vinta contro la Germania Ovest (3-2); in tutta la competizione, segna 5 reti nelle sette gare disputate.
Il 22 giugno 1986, allo stadio Azteca, nei quarti di finale contro l’Inghilterra, il “Pibe de Oro” riesce a compiere qualcosa che resterà nella memoria storica del calcio mondiale, ovvero dribbla tutti gli avversari fino a depositare la sfera in rete in quello che fu definito il “gol del secolo” (2-0). La prima rete, invece, rappresenterà un qualcosa che egli stesso definì: “La mano de Dios”, rivendicando la legittimità di quel gol di mano, voluto dall’alto.
Diego trascina l’Argentina in finale con una doppietta al Belgio (2-0), mentre il resto è storia.
Nel 1990, l’Argentina perde invece il mondiale italiano, nella finale contro la Germania Ovest (1-0). Polemiche in finale, quando Maradona impreca contro il pubblico di Roma che fischia l’inno argentino e subisce un rigore inesistente, che decreta la sconfitta della sua ultima finale mondiale.
Nel 1994, l’Argentina vince la prima partita contro la Grecia (4-0), la successiva con la Nigeria (2-1). Prima della sfida con la Romania, Diego viene purtroppo trovato positivo all’efedrina ed espulso per doping, mentre l’Argentina capitola (3-2) con i romeni ed esce dalla manifestazione. Sarà l’ultima apparizione mondiale per Diego Armando Maradona.
Gol Maradona: top 10 dei gol più belli in carriera
Quali sono i gol più belli di Diego Armando Maradona in carriera?
Abbiamo provato a stilare una classifica dei gol più belli segnati da Maradona in carriera. E’ davvero difficile scegliere tra tantissime perle, ma per noi i gol più belli sono questi:
- Argentina-Inghilterra 2-1 Quarti di Finale Mondiale Messico ’86 (il 2-0 scartando l’intera squadra avversaria, peraltro considerato il gol più bello della storia del calcio);
- Napoli-Juventus 1-0 1985-86 (su punizione da traiettoria che sfida le leggi della fisica)
- Napoli-Verona 5-0 1985-86 (gol da centrocampo)
- Napoli-Lazio 4-0 1984-85 (il gol numero 4, direttamente da calcio d’angolo)
- Napoli-Milan 2-3 1987-88 (gol su punizione)
- Napoli-Sampdoria 1-1 1986-87 (gol di testa in tuffo da terra)
- Napoli-Inter 2-0 1989-90 (gol del 2-0);
- Napoli-Ujpest 3-0 1990-91 (gol in semi sforbiciata)
- Napoli-Milan 2-1 1986-87 (gol scartando l’intera difesa milanista);
- Argentina-Belgio 2-0 Semifinale Mondiale Messico ’86 (scarta tutta la difesa belga e deposita in rete);
Maradona oggi
Negli ultimi anni Maradona ha iniziato la sua carriera d’allenatore, e ha avuto anche l’onore di allenare l’Argentina ai mondiali, che però non si sono conclusi bene per l’albiceleste.
Dopo aver allenato in Messico, a Tijuana, oggi Diego è l’allenatore del Gimnasia in Argentina.
Con la carriera di Maradona come allenatore si chiude il nostro speciale sui numeri 1 azzurri. Non potevamo che cominciare che dal numero 1 al Mondo.
Abbiamo avuto il privilegio di vedere per 7 anni il miglior giocatore di tutti i tempi, che ci ha fatto ridere, piangere, commuovere, vincere. GRAZIE DIEGO!