Alcune porte vanno sfondate!

Non so se per fortuna o per abilità, nel corso della mia vita lavorativa ma a anche sentimentale ho trovato parecchie porte aperte, bussando sempre con educazione si intende!
Certo se vogliamo considerare l’ambito sentimentale non mi sono mai sognato di bussare alla porta di  una “Monica Bellucci”, per ricordare un sex symbol della mia epoca.
Inoltre bisogna adottare una certa strategia per scegliere le porte giuste, anche perché per la legge dei grandi numeri se bussi a n-mila porte aumenta la probabilità di trovarne tantissime chiuse con doppia mandata.
Le porte si aprono, si chiudono e spesso si aprono portoni, ma quella è un’altra storia…come i treni che passano una sola volta….che poi non so se sia vero!

Tutto questo per dire che nella vita bisogna anche sapersi accontentare o sfruttare i momenti opportuni.
Il Napoli nelle ultime partite sta trovando molte porte chiuse e non sta adottando tutto il potenziale a disposizione per spalancarle e trovare la strategia giusta.
Certo che avendo visto quello che abbiamo visto finora ci possiamo accontentare, perché il Napoli è nettamente più forte di tutte le altre squadre del campionato italiano; però, e quindi c’è un però….determinate partite vanno vinte e vanno vinte anche se, c’è l’ansia per la partita successiva, anche se, c’è la fatica e l’acido lattico (mi è sempre piaciuto questo termine e non vedevo l’ora di scriverlo!) per la partita precedente e la stanchezza fisica e mentale di un campionato fatto a mille.

Adesso è il momento di fare milleuno, bisogna fare milledue e forse anche milletre…in campionato e in Champions.
La “porta” del Verona nell’ultima partita non andava solo “bussata”, andava aperta con le buone o con le cattive senza se e senza ma; non mi accontento perché poteva giocare anche la squadra della primavera del Napoli, la partita andava vinta.
Una gara che probabilmente non influenzerà assolutamente  la vittoria del campionato, che secondo me il Napoli  ha vinto già a metà dicembre, ma non ci si può accontentare di un pareggio che brucia per tanti motivi, tra cui il dover purtroppo dare ragione a Fabio Caressa, che in più occasioni, ha affermato che il possesso palla non serve a niente per la vittoria finale.

Il Napoli ha sviluppato oltre l’ottanta per cento di possesso palla ed è stato del tutto inutile.
Ancora di più, se il giocatore del Verona, tale Cyril Ngonge, al 94esimo, non si fosse “cagato addosso”  di passare alla storia, sbagliando goffamente un gol troppo semplice, addirittura la partita si poteva anche perdere; si poteva perdere in casa con il Verona terzultimo in classifica.
La porta del Verona è rimasta chiusa e questo “nonciepiaciuto pè niente”…



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